venerdì 3 settembre 2010

Il Comune vanta crediti per oltre 11 milioni di euro

Il danno e la beffa. L’amministrazione comunale vanta crediti certi per oltre 11 milioni di euro ma paradossalmente si trova con le casse vuote. Tanto vuote da rischiare di bloccare alcuni servizi pubblici essenziali. E così è costretta a chiedere continue “scoperture” al tesoriere comunale, alias Banco di Sicilia. Un circolo vizioso del quale si è prigionieri e si deve soggiacere per evitare disagi alla cittadinanza e anche azioni legali da parte di chi, effettuando prestazioni e forniture, batte cassa a piazza San Francesco.Un tunnel che genera anche interessi passivi. Così giovedì scorso il dirigente dell’area Finanziaria del Comune si è visto costretto a firmare una determina di impegno spesa pari a 30 mila euro, somma che dovrà essere corrisposta al Tesoriere in termini di “interessi passivi” maturati al tasso vigente. L’importo sarà fatto gravare sul bilancio comunale in fase di approvazione. Ma c’è un aspetto ancor più inquietante, che va forse al dilà dei 30 mila euro bruciati dal “circolo vizioso contabile” in cui l’ente si trova (soldi che saranno regolarmente pagati dai contribuenti). I debitori del comune sono altri comuni. Gela, quindi, paradosso dei paradossi, si trova in grosse difficoltà e soprattutto brucia interessi per colpa di altri enti locali. Proprio per queste ragioni l’amministrazione comunale ha da tempo avviato le procedure legali per il recupero dei fondi. Sono in corso sia i decreti ingiuntivi che la richiesta di commissariamento presso l’Agenzia regionale per i rifiuti e le acque. Carte bollate. Ma a subire il danno e poi la beffa sono soprattutto i cittadini contribuenti che quegli interessi passivi dovranno pagarli..

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