lunedì 2 agosto 2010

Ventura aderisce alla "linea Fini"

L’avvocato ed ex onorevole Giacomo Ventura torna ad occuparsi di politica attivamente, aderendo alla cosiddetta linea Fini. Non nasconde il suo obiettivo “di rilanciare il centrodestra a Gela”. Non dimentica quella imposizione giunta dalla segreteria palermitana del partito ”di volere a Roma Alessandro Pagano. Una scelta che di fatto mi fece uscire fuori. Oggi mi trovo consenziente col modello Fini, l’uomo politico più moderno che abbia la nazione – dice Ventura – Condividevo l’uomo Berlusconi ma non mi ha mai entusiasmato il fatto che nel partito non ci fosse dialogo e democrazia”. Per la costituzione del circolo in città e successivamente in alcuni centri limitrofi, fissata per giovedì (5 agosto), Giacomo Ventura avrà accanto a sè l’onorevole Pippo Scalia, coordinatore regionale dell’associazione “Generazione Italia”. “La mia non rielezione dovuta a logiche palermitane – ricorda Giacomo Ventura – ha segnato il territorio che si è sentito abbandonato, causando il fallimento a Gela e nei comuni a sud della provincia, di tutto il Pdl. Un partito dove le spinte elettorali si muovono prima ancora del rispetto della territorialità con leadership locali. Il popolo non ha guardato a direzioni politiche, astenendosi o votando a sinistra. L’impegno a ricostruire spero di poterlo profondere in tutta la provincia. In città c’è da fare un gran lavoro. Il fallimento è totale. Le porte sono aperte a tutti, ho avuto garanzie di investimento serio e pieno nel territorio da parte di questa aggregazione politica. Garanzie che non ho avuto più da altri”. L’avvocato Ventura ha incontrato a Roma, in questi giorni, parlamentari ai vertici dell’associazione “Generazione Italia”, che hanno costituito il gruppo parlamentare “Futuro e libertà d’Italia”. “Condivido con entusiasmo e piena convinzione il manifesto politico del presidente Gianfranco Fini – conclude Giacomo Ventura - i cui valori sono patria, libertà, solidarietà sociale, legalità ed etica nelle istituzioni e in politica. Lancio un appello in tutta la provincia a coloro che credono nella libertà e che sono animati da un minimo di passione politica. Condizioni necessarie perché la militanza non diventi umiliante ubbidienza, spregevole cortigianeria, squallido mercimonio”. Se Giacomo Ventura parla di ritrovata “passione politica, sorretta soprattutto dall’amore per la mia terra dall’intento di tutelarla”, la stessa potrebbe tornare anche ad altri esponenti locali rimasti delusi dal Popolo delle libertà, tanto da subire l’avanzata travolgente delle due aree del centrosinistra.

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