lunedì 12 luglio 2010

Fava e Vella, una poltrona per due

Pensavate che nel Partito democratico fosse tornata la pace? Siete lontani dalla realtà. Domani sarà eletto il presidente del Consiglio e non c'è alcun accordo. Enrico Vella e Giuseppe Fava, con l'incognita Salvatore Gallo del Pdl Sicilia si giocano la poltrona. Se il Pd convergerà su un unico candidato i giochi sono fatti, ma a 24 ore dal secondo voto si naviga a vista. Intanto infuria la solita polemica sul dopo voto. «Basta con le polemiche. L'onorevole Miguel Donegani forse non si è accorto che la campagna elettorale è finita e noi abbiamo l'intenzione di lavorare per il bene della città». Lo firmano in un documento i consiglieri comunali Giuseppe Arancio, Rocco Giudice, Antonino Biundo e Giuseppe Collura, che hanno chiesto di tornare nel Partito Democratico dopo aver sostenuto con una lista civica Lillo Speziale. Donegani ha sottolineato come debba essere il partito a decidere, rispettando le regole statutarie, ma i quattro consiglieri non ci stanno.«A che titolo parla Donegani -scrivono i consiglieri- è stato per caso eletto in seno al consiglio comunale di Gela? Ha il diritto di giudicare come se fosse a capo di un tribunale nel Pd? E allora a ciascuno il suo ruolo. Donegani è stato eletto all'Ars, cerchi di spendere le sue energie per svolgere al meglio il suo mandato e lasci lavorare l'amministrazione comunale, che ha un sindaco e un consiglio democraticamente eletti e che non abbiano bisogno di un portavoce». «Parlo da deputato regionale e il mio compito lo svolgo con impegno e parlo anche da dirigente di partito - ha replicato Donegani - Se chi decide di schierarsi con una lista civica avversa al Pd dopo due settimane decide di fare finta che nulla sia successo mi chiedo allora a cosa servono le regole. C’è una loro richiesta. Il partito la valuterà serenamente e lo comunicherà al capogruppo. Ripeto, serve solamente il rispetto delle regole. O dobbiamo continuare a fare come in passato?.

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