domenica 18 luglio 2010

Presidenza del Consiglio, gli aspiranti diventano tre

Una poltrona per...tre alla presidenza del Consiglio comunale. A 48 ore dal terzo tentativo, i giochi sono ancora aperti ed ogni giorno gli accordi che sembrano chiusi diventano incerti. Sembrava una corsa a due tra Giuseppe Fava, rappresentante del Pd dell’area Lupo in città (ma candidato con una lista a sostegno di Speziale) e Ugo Costa del Movimento per l’Autonomia. Ma tra i due litiganti si è inserito nelle ultime ore anche il socialista Pietro Lo Nigro, che raccoglie consensi tra i banchi dell’opposizione e i moderati. Andiamo con ordine. Fava conta su una decina di voti certi e spera di fare convergere tutto il partito democratico sul suo nome. Negli ultimi giorni però ha voluto dire la sua sulla scelta anche l’eurodeputato Rosario Crocetta. Sia l’ex sindaco che quello attuale, Angelo Fasulo, non sembrano intenzionati a dare il via libera per Fava. E non è affatto un mistero che Crocetta abbia caldeggiato l’elezione di Enrico Vella, suo fedelissimo, e il più votato nel partito democratico alle scorse comunali. Visto che però Vella non raccoglie consensi unanimi allora il discorso andrà ampliato. Il Movimento per l’Autonomia sembrava intenzionato a fare un passo indietro, cercando l’accordo con il Pd, ma non su Fava. Ed allora resta in piedi la candidatura di Ugo Costa, attuale coordinatore cittadino. Pino Federico infatti insiste. «La presidenza del Consiglio tocca a noi», ha ribadito, ricordando che il suo partito con gli oltre 5800 voti ha dimostrato di essere stato determinante per l’elezione di Fasulo e non può accontentarsi di due assessorati, mentre il Pd è sovradimensionato in giunta con sindaco e due assessori (Maganuco e Palumbo). Poi c’è Lo Nigro. L’Udc, Liberi e Gelesi, i liberali e parte di Pensiero Libero sarebbero pronti a sostenerlo. Uomo di grande esperienza amministrativa, Lo Nigro conta sul malcontento verso il Pd e il Mpa per poter centrare il grande colpo. A distanza di due giorni non ci sono accordi chiusi e tutto potrebbe succedere.

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