lunedì 28 giugno 2010

Assegnate le deleghe della giunta Fasulo

Alcuni di loro, come Orazio Rinelli e Maria Palumbo, erano accompagnati dai rispettivi consorti. Tutti eleganti e con un pizzico di emozione, i sei nuovi assessori della giunta Fasulo hanno giurato ieri mattina nell’aula del sindaco. Una cerimonia formale, breve e sobria. Da domani l’esecutivo potrà deliberare ed iniziare concretamente l’attività politica. Alla presenza del segretario generale Giuseppe Scalisi gli assessori hanno firmato l’accettazione dell’incarico. Fissate anche le deleghe. Fortunato Ferracane sarà vice sindaco, assessore ai Servizi sociali e alla Famiglia; Orazio Rinelli si occuperà di Polizia municipale e Protezione Civile, mentre Orazio Maganuco ricoprirà l’incarico di assessore all’Ecologia, Territorio e ambiente. La delega di assessore all’Istruzione è andata a Mariuccia Palumbo. Il Settore Urbanistica, Patrimonio e Mare sarà diretto dall’avvocato Giuseppe D’Aleo mentre Antonio Sammito è confermato allo Sport, turismo, spettacolo, cultura e politiche giovanili. Il sindaco Angelo Fasulo ha tenuto per sè le deleghe dei Lavori pubblici, Sviluppo economico, Affari generali e del personale, Risorse umane, Bilancio. “Da lunedì inizieremo a deliberare – ha annunciato Fasulo – vogliamo dare risposte concrete alla città. Le emergenze sono tante, dalla carenza idrica alla riqualificazione dei quartieri, alle piccole manutenzioni. Qualcosa abbiamo già iniziato a fare, ma è ovvio che dovremo programmare interventi importanti”. Preoccupazione per il bilancio. “Dovremo rimodularlo prima di portarlo all’esame del Consiglio comunale – ha ribadito – ho dato già una prima occhiata e qualcosa va rivista”. L’esempio eclatante riguarda le entrate come per la vendita o il rinnovo dei loculi cimiteriali. Ci sono volti assolutamente nuovi, come quello di Orazio Maganuco, 44 anni, che nella vita fa l’infermiere all’ospedale Vittorio Emanuele ed è dirigente sindacale. O quello di Mariuccia Palumbo, 46 anni, medico di famiglia. «Prima volta» anche per il liberale Antonio Sammito, 51 anni, che è stato più volte consigliere comunale. L’avvocato Orazio Rinelli, 43 anni, è stato assessore provinciale allo Sport nella giunta di Filippo Collura per poco tempo. Tanta militanza nel Movimento per l’Autonomia, ma nessun incarico politico per l’avvocato Giuseppe D’Aleo, 45 anni, che si è parecchio impegnato nelle battaglie sociali per l’acqua pubblica ad un prezzo equo. Il vice sindaco e medico Fortunato Ferracane, 46 anni proviene dall’esperienza in Consiglio comunale. Sedeva sui banchi dell’opposizione e oggi dovrà fare parte della maggioranza. «Pensavo di fare esperienza prima da consigliere - ha ammesso Orazio Maganuco - è arrivata questa possibilità e l’ho colta al volo. Voglio conoscere bene la macchina amministrativa e iniziare subito dalle bonifiche». La Palumbo si dedicherà all’Istruzione, «sfruttando anche la mia esperienza di medico e di mamma.

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sabato 26 giugno 2010

Non c'è ancora intesa per la presidenza

Si insedia martedì 6 luglio alle 10 il rinnovato Consiglio comunale. Ieri mattina il presidente uscente, Giuseppe Di Dio, ha firmato la lettera di convocazione che sancisce l’avvio della nuova assise civica. Sono otto i punti all’ordine del giorno. Si parte del giuramento dei consiglieri e l’insediamento del Consiglio neo eletto. Dopo la nomina degli scrutatori si passerà all’esame delle condizioni di eleggibilità e candidabilità per la convalida degli eletti. Dopo aver esaminato le eventuali situazione di incompatibilità si procederà alle eventuali surroghe. Prevista l’elezione del Presidente e successivamente del vice presidente del Consiglio comunale. Infine, all’ottavo punto, il giuramento del sindaco. I partiti stanno lavorando per trovare i numeri affinchè venga eletto il candidato preferito. Gallo e Vella sono in pole, ma non vanno trascurati neanche Lo Nigro e Arancio.

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In ritardo i fondi Fesr

Ci sono gravi ritardi per finanziare la Siracusa-Gela. I soldi ci sono ma non possono essere spesi.«Chiediamo con urgenza l'istituzione di una corsia preferenziale negli uffici regionali responsabili e negli organi del controllo preventivo che consenta una accelerazione della spesa dei fondi europei. Ciò al fine di scongiurare il rischio di disimpegno automatico dei fondi stessi». Lo afferma il presidente della commissione Ue all'Ars Francesco Musotto, al termine dell'audizione del dirigente dell'Ufficio speciale Autorità di certificazione dei programmi cofinanziati dalla Commissione Europea sullo stato di attuazione della programmazione 2001-2013. I dati analizzati rivelano una sostanziale accelerazione dei bandi, particolarmente significativa sul Fondo Sociale europeo, per il quale, a fronte dei due miliardi e cento milioni di euro previsti quali investimenti complessivi per il ciclo 2007-2013, oltre la metà è già andata a bando. Diversa la situazione del Fesr, Fondo europeo di sviluppo regionale, nel quale sono previsti una serie di consistenti interventi infrastrutturali (grandi opere come ad esempio la Siracusa-Gela o il nodo ferroviario di Palermo) per un totale di 6 miliardi e 539 milioni di euro. «Si tratta di ritardi - spiega Musotto - imputabili a lungaggini burocratiche presenti sia negli uffici regionali responsabili della spesa, sia negli organi del controllo preventivo. Ecco perchè sollecitiamo un patto interistituzionale per accelerare la spesa. Sul Fesr, ad esempio, auspichiamo una rimodulazione delle linee di intervento, eliminando quelle inutili e accorpando più interventi». Sollecitata altresì la modifica - anche attraverso lo stralcio di alcune norme più urgenti - della legge sugli appalti. Tale intervento legislativo deve mirare a semplificare, pur garantendone la trasparenza, le procedure di aggiudicazione, in armonia con il quadro normativo nazionale ed europeo.

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venerdì 25 giugno 2010

Presidenza del Consiglio in alto mare

La presidenza del Consiglio comunale è un vero rebus. Sono tanti gli aspiranti alla poltrona lasciata libera da Giuseppe Di Dio, cui non dispiacerebbe... succedere a se stesso. In questi giorni i partiti sono indaffarati nel cercare i numeri per fare eleggere il proprio candidato. Il cerchio si è ristretto a tre papabili. In pole c’è Salvatore Gallo, il più suffragato con i suoi quasi 800 voti. Eletto nella lista Sicilia-Pensiero Libero, raccoglierebbe i consensi dei moderati di centro, ma anche il Movimento per l’Autonomia sembra propenso ad appoggiare una sua elezione. Il Partito Democratico sta seriamente pensando ad Enrico Vella, ex assessore della giunta Crocetta, rieletto in Consiglio con oltre 500 voti. Difficile invece che il Pd possa convergere su Giuseppe Arancio, cui non viene perdonato il fatto di essersi candidato con le liste di Speziale, avverse ad Angelo Fasulo. Tra i tre litiganti potrebbe spuntare però Piero Lo Nigro, che ha rinunciato all’assessorato per rimanere consigliere. Non ha nascosto l’ambizione della presidenza. Domani verrà decisa la data della prima seduta del nuovo consiglio.

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Piero Lo Nigro rinuncia all'assessorato

«Saremo una squadra forte e lavoreremo con grande sinergia». Lo ha ripetuto più volte il sindaco Angelo Fasulo prima e dopo la campagna elettorale. La sua squadra assessoriale ha già perso un pezzo. Piero Lo Nigro non intende cambiare idea: rinuncia all’assessorato e opta per una poltrona in Consiglio comunale. «Sono un uomo di coalizione e non voglio creare problemi a Fasulo, ma anzi continuare a sostenerlo. Posso farlo con la mia esperienza anche in Consiglio comunale, contribuendo a garantire anche la maggioranza. Vorrei che la mia scelta si leggesse in maniera positiva, perchè in passato c’è chi ha bramato per il potere (leggasi assessorato) mentre io vi rinuncio». Una scelta che però non è proprio piaciuta a Fasulo ed al Pd, che adesso deve decidere con chi sostituire l’esponente socialista. Improponibile l’ipotesi che venga nominato il secondo eletto della lista «Donegani-Uniti per Fasulo». Lo Nigro è stato il più suffragato in quella lista con oltre 500 voti. Dietro c’è l’architetto Salvatore Mendola, sostenuto dai liberali, e il primo dei non eletti è Orazio Maganuco. Essendo già in giunta Sammito per il Pli, è impensabile che Fasulo possa chiamare anche Mendola. Il sindaco mantiene il solito fair play e non appare preoccupato. «Stiamo dialogando con gli alleati e non credo che ci saranno particolari problemi». Anche sulle deleghe qualche malumore esiste. Poche le certezze. Fortunato Ferracane, vice sindaco, prenderà le redini dei Servizi sociali, mentre il compagno di partito Giuseppe D’Aleo ambisce ai Lavori pubblici. Certo invece l’assessorato alla Famiglia per Mariuccia Palumbo, che dovrebbe occuparsi anche di Istruzione. La giunta ha svolto sino adesso riunioni informali. Fasulo ha ordinato una pulizia straordinaria dei due cimiteri, dove la presenza delle erbacce era oramai inaccettabile, la collocazione delle passerelle sull’arenile, la riapertura della villa comunale e la convocazione di Caltaqua e l’Ato ambiente Cl 2. Si comincia dai piccoli grandi problemi quotidiani.

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mercoledì 23 giugno 2010

Premonizione

Siamo stati premonitori ed in tempi non sospetti. "Gela è generosa con i suoi figli, anche quelli d'adozione, ma non è sciocca e manda un chiaro avvertimento a Speziale qualora decidesse nuovamente di mettere la sua faccia su un volantino": il virgolettato che precede è quanto abbiamo scritto sulle colonne di questo giornale, più di due anni fa (nell'articolo "Una città che sogna") nel commentare i risultati delle elezioni regionali che delegarono all'Ars ben tre deputati gelesi (Federico, Speziale e Donegani). In quell'occasione, la candidatura di Donegani nel Pd, contestuale a quella di Speziale, oltre a provocare una frattura a livello locale nell'allora neonato Partito Democratico, mise in discussione la leadership e la forza dell'attuale presidente della Commissione regionale antimafia proprio nella roccaforte elettorale gelese, dove Donegani ottenne, per l'appunto, due voti in più di Speziale il quale prevalse, invece, nel resto della provincia. Nella consapevolezza di un'improbabile ricandidatura a Palermo, da coordinatore provinciale del Pd, Speziale avrebbe potuto attendere qualche anno e provare la corsa alla Presidenza della Provincia di Caltanissetta, magari iniziando a ricucire lo strappo in occasione proprio dell'elezione del “primo cittadino”: come si suol dire, non è mai troppo tardi. Oggi, probabilmente si. Ed invece, com'è noto, ha preferito rompere gli indugi dopo l'elezione di Crocetta all'europarlamento ed il posto lasciato vacante in municipio. La sua candidatura, anzi, autocandidatura a Sindaco di Gela, non è piaciuta a buona parte del Pd gelese, con Donegani in testa e Crocetta alla finestra, "obbligandolo" alle Primarie. Battuto per una manciata di voti ai gazebo da Fasulo, all'ultimo minuto sponsorizzato anche dal sindaco uscente, ostinatamente Speziale ha tirato dritto, ponendosi di fatto al di fuori ed alternativo al Pd, portandosi con sé una certa fetta di dirigenti ed iscritti del partito democratico, fino a perdere la sfida con l'ancora per poco consigliere provinciale per altre 2 volte: al primo ed al secondo turno. La "tripleta" di Fasulo su Speziale rappresenta senza dubbio una svolta all'interno del Pd gelese (e pensiamo anche nisseno) e, considerato il largo seguito del partito di Bersani a livello locale, può esprimere una svolta anche per l'intera città. Che si tratti di una svolta positiva o meno, solo il tempo ce lo dirà. Non si può rimproverare Speziale di non averci creduto: “Lillo” non s'è risparmiato in questi mesi e ha dato tutto. Cionondimeno, non è riuscito ad arrestare un "fisiologico" calo di consenso, dopo tanti anni di militanza. Sotto questo profilo, a parere di chi scrive, un gravissimo errore è stato commesso a livello di comunicazione politica. Dal primo spot elettorale fino all'ultimo comizio, Speziale si è rivolto al cittadino asserendo che non avrebbe utilizzato la poltrona di sindaco per fare carriera politica. Qualcuno a lui vicino, avrebbe dovuto suggerirgli di mettere un punto e fermarsi li. Aggiungere a margine la motivazione che la carriera politica, lui l'aveva già fatta, ha innescato un messaggio devastante che gli si è rivoltato contro. Se il cittadino gelese, che più volte ha premiato Speziale nell'ultimo ventennio, aveva maturato già un forte sospetto al riguardo, tale argomentazione ha contribuito a rafforzare e consolidare quel dubbio nell'elettore, fino a suonare come un'autentica ammissione di colpa del candidato di UdC, PdL Sicilia ed altre 4 liste civiche. E' chiaro che Speziale alludesse ad altro, con tanto di attacco all'ex Sindaco, all'ex vice Sindaco ed all'ex Presidente del Consiglio Comunale (gli attuali onorevoli Crocetta, Donegani e Federico) che dall'altra parte sponsorizzavano Fasulo, ma ricordare ogni giorno che la carriera politica l'aveva già consumata e che ora voleva lasciare un segno della sua presenza in città, gli ha fatto fare più la figura del “reo-confesso” che del “benefattore”. Fino a prova contraria, agli occhi dell'elettore, fare carriera politioca è più una colpa che un pregio. Speziale lo dovrebbe sapere bene, un politico non deve mai confessare un colpa, anche presunta, in campagna elettorale: nell'unico vero momento, cioè, in cui il cittadino può dire la sua e può anche decidere di punirti. Ed invero, la punizione era stata inferta già al primo turno, di gran lunga camuffata dal considerevole riscontro delle liste a sostegno. Quando, infatti, prendi una dozzina di punti in percentuale in meno rispetto alla tua coalizione, qualcosa vorrà pur dire...ed al ballottaggio s'è visto. Più che un errore, del resto, l'apparentamento in vista del secondo turno con Rinciani, forte del 10% ottenuto al primo turno, è sembrato più un atto disperato compiuto da chi era consapevole che il leader di Gela é Wiva non valesse tutto quel consenso. Insomma, più che altro Speziale ci sperava. Invece, come volevasi dimostrare, il surplus del 6% oltre il risultato ottenuto dalla sua lista, si è rivelato un voto di protesta dato dai tanti cittadini, che non si riconoscevano nell'accentuato trasversalismo che ha caratterizzato questa tornata elettorale, ad un pediatra apprezzato nella sua professione, socialista, già consigliere comunale e con alle spalle alcune battaglie in tema di sanità e comitato pro provincia. Peraltro, di quel trasversalismo sconclusionato, la cocciutaggine di Speziale nel candidarsi a tutti i costi, a prescindere dalla giustezza o meno delle motivazioni addotte, era comunque vista come una delle principali cause. Sicché, una larga fetta di quell'elettorato non è andato a votare al ballottaggio e quella che c'è andata, se c'è andata, ha votato contro Rinciani, del cui valore aggiunto al secondo turno non c'è stato affatto riscontro. Anzi, numeri alla mano, si può semmai ragionevolmente affermare il contrario. E per dirla tutta, a parte qualche sparuta eccezione, al secondo turno non s'è mosso da casa neanche l'elettore di centro-destra (tranne il PdL Sicilia), o quello che fino ad ieri si riteneva tale. Una situazione molto simile alle ultime elezioni europee che videro l'elettorato di centro-sinistra o, in ogni caso, quello molto vicino a Crocetta, recarsi alle urne come effetto trascinamento dovuto alla candidatura del sindaco allora in carica: peraltro, unico gelese in lizza per Bruxelles e Strasburgo. In una tale radicalizzazione del voto, da clima "derby", non a caso i due candidati hanno confermato grossomodo il consenso conquistato al primo turno, con Fasulo che al ballottaggio ottiene 17224 preferenze (una trentina in meno rispetto alle 17257 di fine maggio) pari al 54,16%, contro le 14.580 (quasi 800 in meno rispetto ai 15372 di fine maggio) preferenze per Speziale, pari al 45,84%. I 2644 voti di scarto tra Fasulo e Speziale, pari a 8 punti in percentuale, escludono ipotesi di ricorso e, pertanto, alla "bella" la partita è definitivamente chiusa. Sebbene, in fondo, sia sembrato più un incontro di boxe a tre round, in cui non sono mancati - in senso ovviamente figurativo - ganci, diretti e montanti, nonché qualche colpo basso e qualche testata (chissà se fortuita o meno). Più che la demonizzazione dell'avversario, c'è stato da entrambi i fronti, il tentativo di costruire sulla controparte una sorta di referendum pro e contro. A ben guardare, però, Speziale non è riuscito nell'intento. Non che non ci abbia provato. Anzi, magari c'è andato vicino. Alla fine, pero, il presidente della commissione regionale antimafia ha invocato invano un diffuso giudizio negativo rispetto alla passata amministrazione impersonificata da Crocetta e Donegani, non foss'altro perché di quell'amministrazione aveva fatto lui stesso parte, così come altri assessori e consiglieri comunali presenti nelle sue liste. L'impressione, piuttosto, è che larghe sacche del corpo elettorale abbiano affrontato l'appuntamento elettorale con l'approccio di un voto referendario pro o contro il cinque volte deputato regionale. Un referendum cui ha contribuito lo stesso Speziale, all'indomani delle primarie. Fasulo ha avuto il merito di non sovvertire la tendenza sfavorevole che si palesava nei confronti del proprio "competitor", senza commettere passi falsi, misurando le parole ed ammortizzando i toni, alzandoli un po' solo pochi giorni prima "la resa dei conti finale". In una città che vuole essere normale, la maggiore serenità di Fasulo, il non tradire mai, o quasi, la minima incertezza o preoccupazione, ha finito per prevalere. E se per Speziale si apre, gioco forza, una fase di riflessione con all'orizzonte il tramonto, per il nuovo sindaco – figlio d'arte (il padre Ernesto fu presidente democristiano della provincia nissena) – è l'alba di un nuovo giorno, ad inaugurare una stagione che può rivelarsi della definitiva consacrazione. E magari chissà, tra tanti, troppi, voltagabbana, vuoi vedere che Gela riesce finalmente a voltare pagina?

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Teorema Gela

“Siate la valanga che sale!” disse il Generale di divisione Antonino Cascino ai suoi fanti della Brigata Avellino che conquistarono il Monte Santo piantando in vetta il tricolore. E lunedì 14 giugno un’altra bandiera è stata piantata sul suolo gelese, la bandiera del nuovo sindaco Angelo Fasulo. E a giudicare dalla forbice dei voti, attestatasi a circa il 9%, l’effetto valanga c’è proprio stato. Una valanga tre volte andata a segno e definitivamente approdata alla vetta. La vittoria, ma soprattutto questo tipo di vittoria, consente di definire alcuni corollari di un teorema che comincia a dipanarsi e che dà di Gela una nuova ed inaspettata chiave di lettura. Anticonvenzionale rispetto ai pessimismi dilaganti. Se dovessimo riassumere tale teorema potremmo dire, in una battuta, che la città si è dimostrata una molla compressa. La teoria secondo cui Gela è una città disordinata, disorganizzata e contrastante fa sì che di Gela non si riesca a vedere quella parte di energia potenziale, non espressa. Che, invece, in tali competizioni prende forma. Gela è una città che sa imprimere molta attenzione verso il nuovo, ne è intrinsecamente predisposta, anche quando il conosciuto si presenta con tutta la sua massa critica ed il suo carisma. Questa è una caratteristica tipica solo di città dotate di una forte energia inespressa che, nei momenti di elevata competizione, sa osare e cambiare, rischiando e scommettendo. Quindi una città giovane di indole, infatti tale intraprendenza è tipica della gioventù. Ma veniamo ai corollari di questo teorema. Il primo: se la città ha un’indole giovanile ed è pronta a scommettere significa che le tattiche politiche basate sulla competenza politica super collaudata non sono vincenti. Nel mercato del lavoro lo sono, non in politica. In politica il sapere tutto ed in anticipo non è un fattore vincente. Né nell’immaginario collettivo, né nella razionale analisi dei contesti. In politica ciò che conta è l’opportunità di crescere facendo esperienza e creando reti di relazioni, un politico è sempre in divenire e, se viene data l’opportunità di fare esperienza, nell’amministrazione di una città complessa come Gela, già questo è un vantaggio. L’esperienza ci dice come cambiano velocemente le abilità dei politici che sono immersi nell’amministrazione della cosa pubblica, pertanto puntare sulla competenza si è dimostrata una tattica penalizzante. Ciò non significa che tutti sono candidabili, significa solo che il filtro della selezione va applicato sui fattori predisponenti del candidato, come l’ascolto, la trasparenza, l’umiltà, la fermezza e la capacità di sintesi. Tutti metodi dell’agire a cui si aggiungeranno, nel tempo, le competenze specifiche. Il secondo corollario: se la super competenza è perdente in politica lo è anche perché tale approccio blinda l’accesso delle giovani risorse alla gestione della cosa pubblica. E non basta sbandierare sul palco giovani visi, perché la questione si gioca non con l’aureola di giovanilità esibita, ma nel coinvolgimento, nella fase di analisi dei temi, della gioventù più attenta e sensibile, quella che vuole scommettere sulle proprie capacità di stare dentro ruoli amministrativi, apprendendo ed evolvendosi in una coscienza del bene comune e delle regole collettive. Terzo corollario: se i giovani sono stati uno degli elementi vincenti di queste elezioni, si può affermare che le generazioni che seguono stanno richiedendo il loro ruolo nella politica, in forza di un ricambio che trova facile gioco verso una fascia di candidati che ha esibito troppo spesso una mobilità politica orizzontale troppo spregiudicata, troppo veloce e quindi troppo compromessa con il sospetto che un ideale di società sia l’ultima preoccupazione di costoro. Tutti fattori, questi, che hanno influito non poco sul voto di opinione che ha prevalso sul cosiddetto voto strutturato. Insomma, una vittoria che impegnerà Gela in una nuova sperimentazione di sensibilità e voglia di fare che certamente dovrà perfezionarsi nel tempo, ma questa è la politica: ricambio ed esperienza. Un consiglio va però dato al nostro nuovo sindaco che si appresta ad una vita pubblica piena di impegni. Non si faccia prendere, all’inizio, dal vortice del fare. La politica del fare è un’invenzione moderna di quei gruppi politici che in realtà mirano a mantenere per sé le analisi e la scelta degli obiettivi, delegando agli esecutori il fare. Sostanzialmente un’invenzione Berlusconiana ben riuscita. Scelga invece la “politica dell’agire” che presuppone una solida analisi dei temi e la scelta degli obiettivi raggiungibili a cui far seguire il “fare”. Tali fasi non vanno disgiunte perché altrimenti altri faranno analisi e porranno obiettivi lasciando al sindaco solo il “fare” che pertanto non è “agire”. Per far ciò dovrà dotarsi di una rete di contatti che renda l’analisi dei temi la più analitica possibile e dovrà mantenerla al suo servizio, solo così potrà perseguire una politica dell’agire che ha il pregio di essere autonoma e premiante. Non abbia pertanto fretta, si prepari, con metodo, ai cinque anni che lo attendono. E soprattutto un consiglio su tutti: non parli mai di “problemi” di Gela ma di “temi” di Gela, né di “preoccuparsi di” ma di “occuparsi di”, servirà almeno a cambiare la semantica che genera l’ansia da prestazione.

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L'assemblea nazionale dell'Aias farà tappa anche a Gela

Inizierà giovedì alle 9, nel centro di riabilitazione di Viagrande del Csr-Aias, la 56^ assemblea nazionale dell'Aias, l'associazione no profit presente in Italia con 110 sezioni che si occupa di riabilitazione per le persone disabili, integrazione sociale e divulgazione della cultura della disabilità. Per la seconda volta nella storia dell'Aias, l'assemblea nazionale si svolgerà interamente in Sicilia, facendo tappa a Viagrande, Modica, Gela, Agrigento e Marsala. Saranno circa 120 i presidenti, i consiglieri nazionali, i soci delle 110 sezioni Aias d'Italia che si riuniranno per eleggere il nuovo presidente e per il rinnovo del Consiglio nazionale. Sabato 26, l'assemblea farà tappa nelle sezioni Aias di Gela, Agrigento e Marsala.

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Il Governo le ha trasformate in aree "a burocrazia zero"

Dovevano rappresentare la panacea di ampie aree degradate per portare sviluppo, posti di lavoro e riqualificazione. Si stanno rivelando un vero e proprio bluff. Le zone franche urbane rischiano di essere svuotate del loro originario significato. Altro che agevolazioni fiscali per le aziende che investono. Adesso l’unico beneficio è quello della “burocrazia zero”. Il governo nazionale nella manovra finanziaria ha trasformato le zone franche, cui sono interessate in Sicilia, oltre Gela il comune di Erice e il quartiere Librino di Catania. «Il taglio al bilancio regionale è intorno ai 400 milioni di euro, altri 400 milioni per comuni e province - ha spiegato il segretario regionale del Pd, Giuseppe Lupo - Meno risorse disponibili significa meno servizi sociali per le fasce più deboli della popolazione, meno asili nido, l'aumento delle rette per le scuole materne, meno assistenza domiciliare agli anziani. A pagare sono i cittadini, non è vero che la manovra non incide sulle tasche della gente». Lupo ha giudicato molto negativa «la soppressione prevista nella manovra delle zone franche urbane di Librino a Catania, Erice e Gela». «Vengono trasformate in zone a burocrazia zero - ha denunciato il segretario del Pd - Salta dunque l'esenzione fiscale e tributaria originariamente prevista dal governo Prodi, che sarà sostituita con una teorica semplificazione amministrativa, particolarmente rischiosa in aree svantaggiate e a rischio di infiltrazioni mafiose. Quindi è particolarmente importante avere previsto zone franche urbane nella finanziaria regionale, mantenendo, come prevedeva il governo Prodi, cinque anni di esenzioni fiscali e tributarie per le imprese». «La manovra del governo Berlusconi determinerà tagli per gli enti locali siciliani e per la Regione di oltre 800 milioni di euro. Ciò provocherà un impatto ancora più devastante per l'economia siciliana, colpendo soprattutto le fasce più deboli della popolazione». Lo ha detto il segretario siciliano del Pd, Giuseppe Lupo, che assieme ad alcuni deputati e senatori del partito (Giuseppe Lumia, Alessandra Siragusa, Costantino Garraffa) ha incontrato a Palermo rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil e delle organizzazioni imprenditoriali (Lega delle Cooperative, Confcooperative, Cna, Confartigianato, Confesercenti, Cia) presentando le proposte «per correggere una manovra sbagliata e ingiusta».

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martedì 22 giugno 2010

Il sindaco prova a recuperare il tempo perduto

Non vuole perdere tempo il sindaco Angelo Fasulo. Una settimana fa i festeggiamenti per la vittoria al ballottaggio, ma al Comune, come ben immaginava, ha trovato una situazione assolutamente disastrosa. Due soli dirigenti di ruolo, un bilancio che non c’è, progetti abbandonati, scadenze imminenti, una estate alle porte e i problemi legati ad acqua, rifiuti e ambiente. Da quando si è insediato non ha perso un attimo. Ha forse trascurato i rapporti con i partiti (deleghe assessoriali, presidenza del Consiglio ecc.), ma sa che per quello qualche giorno in più se lo può prendere. Ieri ad esempio è stata un’altra giornata intesa. Il tempo di predisporre alcuni atti in municipio, presenziare all’inaugurazione di un campus estivo, poi via a Palermo insieme all’onorevole Miguel Donegani. L’obiettivo è quello di recuperare finanziamenti finalizzati alla realizzazione di importanti opere pubbliche. Si comincia dall’Orto Pasqualello, da un progetto trascurato ed un finanziamento più volte reso disponibile dalla Regione, ma che il Comune ha ignorato. Attenzione sulla programmazione dell’estate gelese. Il presidente della Regione Raffaele Lombardo, e l'assessore regionale al Turismo e Spettacolo, Nino Strano, presenteranno oggi a Palermo, il programma dei "Circuito del Mito 2010" . Sono previsti una serie di eventi, spettacoli, concerti e mostre, legati tra di loro dal binomio turismo - cultura. Sono oltre 150 gli spettacoli, da Tony Bennett ai Deep Purple, da Diana Kroll a Pino Daniele, fino a Uto Ughi, che sfruttano l'appeal internazionale della bellezza artistica dei luoghi più suggestivi della Sicilia, per un cartellone di grande richiamo turistico. Fasulo vuole rinnovare la tradizione sfruttando e riaprendo le Mura Timoleontee per fare rientrare Gela nel percorso turistico siciliano. Nel frattempo lavora sulle deleghe assessoriali. Bisogna valutare la posizione di Piero Lo Nigro che vuole optare per il ruolo di consigliere comunale (magari aspirando alla presidenza del consiglio comunale). “Rispetto l’accordo elettorale, se Lo Nigro ha cambiato idea non ci saranno particolari ripercussioni. Sono sereno e valuteremo nelle prossime ore”. Sostegno al sindaco Angelo Fasulo arriva dai giovani socialisti. Alcuni rappresentanti del partito del garofano non hanno esitato ad associarsi alla festa del neo primo cittadino davanti al Palazzo di città. “Il candidato del Partito democratico – spiega Franco Biundo - ha vinto le elezioni con un programma importante. Noi abbiamo creduto nel progetto di Fasulo".

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lunedì 21 giugno 2010

La società spagnola ammoderna la rete idrica

Sarà forse perché da diverse settimane la politica locale ne chiede l’espulsione e la conseguente rescissione consensuale. Fatto sta che la società Caltaqua ieri ha annunciato importanti interventi in materia strutturale nella rete idrica cittadina. In campo ci sono 12 milioni di euro. Attualmente sono in corso di realizzazione alcuni interventi nel Comune per un importo superiore ai 2 milioni di euro che prevede la sostituzione delle condotte primarie e secondarie del quartiere San Giacomo, con l’obiettivo di ridurre notevolmente le perdite e migliorare la distribuzione idrica della zona. La multinazionale iberica è in attesa di emissione del decreto di finanziamento da parte dell’assessorato regionale Energia e Servizi di Pubblica utilità (Dipartimento Acque e Rifiuti) per due interventi: il primo riguarda la condotta di collegamento dal serbatoio Montelungo al serbatoio Caposoprano (importo di 1.879.356 euro), che consentirà l’interconnessione tra il serbatoio Caposoprano e i due serbatoi Montelungo. L’obiettivo è quello di rendere possibile la gestione flessibile della distribuzione nelle zone di Caposoprano, Macchitella e Manfria con conseguente possibilità di miscelazione delle acque provenienti dalla dissalata, che di fatto oggi sono l’unica alimentazione per il serbatoio Montelungo. Il secondo riguarda invece la rete fognaria cittadina mediante il completamento del collettore di via Ettore Romagnoli (importo 213 mila euro). In fase di approvazione ci sono progetti che riguardano la rete idrica in vari Comuni della provincia di Caltanissetta, tra i più importanti vanno segnalati i progetti di sostituzione della rete idrica nel Comune di Gela. Nello specifico sono previsti due interventi: sostituzione della rete idrica vetusta e/o in cattivo stato nel Comune di Gela per un importo di 7.451.123 euro. Verrà sostituita gran parte delle condotte primarie e secondarie di varie zone del centro urbano, in particolare in quelle zone in cui si registrano le maggiori perdite); sostituzione della condotta di adduzione dalla sorgente Bubbonia alla rete idrica cittadina per un importo 862.751 euro. Prevista la sostituzione della condotta di adduzione che collega il serbatoio “Cozzo Olivo” alla rete idrica cittadina, aumentando la risorsa idrica a disposizione del Comune di Gela). Continua così l'impegno costante della caltaqua per il miglioramento del servizio di distribuzione idrica nei comuni dell'A.T.O. Idrico CL6.

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Corsa per la presidenza

I trenta componenti del consiglio comunale si sono insediati tra gli scranni dell’Aula del municipio. Sono stati convocati per la prima volta, per la loro proclamazione, dal presidente del tribunale e della commissione centrale, Alberto Leone che ha voluto soppiantare il precedente procedimento della “fredda” affissione dei manifesti all’interno del perimetro urbano. Toccherà al consigliere più suffragato, Salvatore Gallo, decidere la data della cerimonia per il giuramento e l’insediamento ufficiale dei membri dell’assise pubblica. I consiglieri hanno apprezzato la solennità della proclamazione e ascoltato il discorso augurale che il presidente Alberto Leone ha voluto rivolgergli. Tra i volti distesi dei consiglieri, per la prima volta tutti riuniti in un’aula, non sono mancati quelli che hanno puntato lo sguardo per la poltrona più importante, quella di Presidente. “Mi vedono bene – ha ammesso Giuseppe Arancio, facendo riferimento alla presidenza del Consiglio – Il mio volto da molti è considerato equilibrato”. Alla domanda che potrebbe rappresentare l’unione della spaccatura in casa Pd, tra l’amministrazione Fasulo e i sostenitori dello sconfitto Lillo Speziale, il dottore ed ex assessore ricorda, “Sono sempre stato con Speziale. Accettiamo la sconfitta. Fa parte delle regole democratiche della competizione politica”. Ambiscono anche Gallo, Lo Nigro e Vella. Intanto il sindaco Angelo Fasulo, per la sua prima missione a Palermo, ha dovuto fare a meno dell’auto comunale. Nella Lancia Lybra in dotazione non funziona l’aria condizionata.

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Entro 2 giorni la giunta sarà operativa

Angelo Fasulo accende i motori della sua macchina amministrativa. Il primo pit stop ieri mattina durante la prima riunione informale con i suoi assessori. Emergenza idrica, il problema dei rifiuti, l’installazione delle passerelle lungo l’arenile, la bonifica delle aree cimiteriali incolte, sono i primi obiettivi che il primo cittadino e la giunta municipale hanno annotato nella loro agenda dei lavori. Sono i temi lanciati in campagna elettorale per iniziare a dare le prime risposte ai cittadini in termini vivibilità. La piena operatività è rinviata di qualche giorno in attesa dell’assegnazione delle deleghe che potrebbe avvenire lunedì prossimo. Gli assessori si sono rimessi alla volontà del sindaco Angelo Fasulo. Insomma, il riferimento è a quel gioco di squadra auspicato dallo stesso sindaco che rompe lo schema tradizionale, fatto solitamente di riunioni fiume tra i partiti per l’attribuzione delle deleghe. Gli assessori, Giuseppe D’Aleo, Maria Palumbo, Antonio Sammito, Fortunato Ferracane, Orazio Rinelli e Piero Lo Nigro, ieri mattina hanno esternato al sindaco di affidare senza alcuna riserva, e con la massima autonomia, gli incarichi in seno all’amministrazione. La Pubblica istruzione e la delega alla Famiglia dovrebbero essere assegnati alla Palumbo, il Bilancio a D’Aleo. Sammito allo Sport, Ferracane ai Servizi sociali, Rinelli ai Lavori pubblici e Urbanistica, Lo Nigro all’Agricoltura. Ma a tenere banco alla vigilia dell’attribuzione delle deleghe è proprio la posizione di Lo Nigro che punta dritto alla presidenza del Consiglio. L’agronomo potrebbe cambiare obiettivo e destinazione strizzando l’occhio alla fascia giallo cremisi. La riserva sarà sciolta nelle prossime ore.

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sabato 19 giugno 2010

Fasulo lavora sulle deleghe

Una intensa giornata di lavoro per il neo sindaco Angelo Fasulo. In mattinata la trasferta a Palermo per parlare dell’attuazione del Piano regolatore generale e delle sue prescrizioni. In serata in municipio per l’incontro con il presidente del Gela calcio Angelo Tuccio. Oggi ci sarà la prima riunione di partito. Filtrano intanto le indiscrezioni sulle deleghe assessoriali. A Maria Palumbo andrà il nuovo assessorato alla Famiglia, mentre l’avvocato Giuseppe D’Aleo si occuperà del settore Bilancio. Pietro Lo Nigro è destinato a gestire Agricoltura, territorio e ambiente e mare, mentre Antonio Sammito probabilmente lo sport, turismo e spettacolo. Il vice sindaco Fortunato Ferracane si occuperà dei Servizi sociali e della Sanità. Rinelli forse ai Lavori pubblici. Partiti in fibrillazione anche per la presidenza del Consiglio comunale. La corsa si sarebbe ridotta a tre: Giuseppe Arancio, Enrico Vella e Pietro Lo Nigro. Il primo unirebbe le due anime del Pd, Vella è sostenuto da Crocetta, Lo Nigro non demorde.

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venerdì 18 giugno 2010

Altro che ammodernamento

L’Anas non ha inserito nella propria programmazione l’ammodernamento della Catania- Gela, nonostante l’elevata incidentalità della statale 417. Non sono bastati i tanti morti vittime di sinistri per convincere l’Anas a pensare di renderla più sicura. Evidentemente si ritiene che siano sufficienti quattro rotatorie per limitare il numero di incidenti e la velocità degli automobilisti. Sull’argomento sono intervenuti i parlamentari del Partito democratico Daniela Cardinale e Giovanni Burtone. Gli esponenti dell’opposizione hanno ricevuto la notizia dal sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti Mario Mantovani, che ha risposto ad una loro interrogazione presentata negli scorsi mesi. «Con riferimento all'elevata incidentalità della statale n. 417 Catania-Gela, al mancato raddoppio dell'arteria in questione e all'attività di Anas- ha precisato Mantovani- si deve far presente che l'intervento di ammodernamento complessivo della strada statale non è al momento inserito nella programmazione di Anas che, pertanto, non ne ha avviato la progettazione». Dura la replica di Burtone e Cardinale. «Il Governo si dimostra disattento e sottovaluta le gravi condizioni in cui versa la viabilità in Sicilia. La Catania- Gela rappresenta l’emblema della pericolosità delle arterie stradali. Un percorso insicuro, bagnato ogni anno dal sangue. Anche in questo caso la Regione deve fare i conti con un governo nazionale che non investe minimamente sulle infrastrutture siciliane. La verità è che l’asse del Governo è sempre più spostato verso il Nord per effetto di un risoluto condizionamento della Lega e del ministro delle’Economia Tremonti, che ne diventa ogni giorno di più il mentore più convinto e deciso».

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Definitive gli eletti in Consiglio comunale

E’ attesa per oggi la decisione del presidente del tribunale, Alberto Leone, sulla proclamazione degli eletti in Consiglio comunale. La commissione elettorale centrale ha completato il lavoro di verifica delle liste. E le sorprese non sono mancate. Per un solo voto di differenza Nicolò Gennuso la spunta su Paolo Cafà: 239 voti per il primo, contro i 238 del secondo nella lista Democrazia e socialismo. Per Cafà una grossa delusione, che non potrà essere colmata neanche con l’assessorato, visto che è stato Fasulo ad essere eletto e non Speziale. L’altro eletto della lista dei DeS è Santino Giocolano. Differenza di voti anche nella lista di Speziale Democratici per Gela. Giuseppe Collura “trova” 27 voti e diventa il quinto degli eletti con 340 voti. Scavalca anche Giovanna Cassarà che diventa la sesta e ultima degli eletti con 334 voti, sette in più di Salvatore Liardo, che rimane dunque fuori dall’aula consiliare. Entro oggi il presidente Leone ufficializzerà l’elenco definitivo, con la designazione anche dei primi dei non eletti e fisserà la data di proclamazione in aula consiliare, così come avvenuto per il sindaco Angelo Fasulo. Domani probabilmente è la giornata giusta. Nessun premio di maggioranza dunque. Tutto rimane come stabilito, seppur nell’entourage di Fasulo stiano lavorando per ricorrere contro la mancata attribuzione del premio di maggioranza. Se tutto rimarrà invariato i consiglieri eletti sono i seguenti. La coalizione di Speziale porta tra gli scranni dell’aula 17 consiglieri. Democratici per Gela: Giuseppe Arancio, Rocco Giudice, Nuccio Cafà, Antonino Biundo, Giuseppe Collura, Giovanna Cassarà. Democrazia e socialismo: Santo Giocolano, Nicolò Gennuso. Udc: Vincenzo Cirignotta, Giuseppe Morselli. Liberi e Gelesi: Giuseppe Di Dio, Terenziano Di Stefano, Guido Siragusa. Sicilia-Pensiero Libero: Salvatore Gallo, Maria Pingo, Salvatore Cauchi, Luigi Farruggia. Fasulo conta formalmente su 11 seggi. Partito Democratico: Enrico Vella, Carmelo Casano, Giacomo Gulizzi, Giuseppe Fava, Giuseppe Ventura, Piero Lo Nigro, Salvatore Mendola. Mpa: Tonino Ventura, Fabrizio Cafà, Fortunato Ferracane, Ugo Costa. Due gli eletti nel Pdl: Gaetano Trainito, Giovanna Cravana. Ferracane e Lo Nigro sono designati assessori, per cui le rispettive liste scorreranno. Orazio Maganuco e Crocifisso Napolitano sono pronti ad entrare in Consiglio comunale… dalla finestra e non dalla porta principale.

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Gela provincia

La commissione Regionale per i procedimenti referendari ha dichiarato all’unanimità valida la proposta di legge per Gela Provincia. Un altro importante passo avanti per l’iniziativa legislativa regionale di Gela. La responsabile del procedimento per conto della regione, la dott.ssa maniscalco, comunica al comitato per lo sviluppo dell’area gelese, che la commissione dell’ass. reg. enti locali, all’unanimità, delibera regolare e valida la proposta di iniziativa legislativa popolare concernente “Istituzione della Provincia Regionale di Gela”. La commissione ha inoltrato la necessaria documentazione al presidente dell’assemblea regionale siciliana, per lo svolgimento dell’esame. Quello che per lunghi decenni ha rappresentato un sogno per la comunità gelese, prende corpo, giorno dopo giorno. La decima provincia siciliana è più vicina.

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giovedì 17 giugno 2010

Rifiuti, gestione idrica e Gela calcio

Non ha perso tempo Angelo Fasulo. Ieri mattina era già al suo posto, in quella poltrona occupata negli ultimi sei anni da Rosario Crocetta. Il tempo dei festeggiamenti è finito. Da oggi c’è una città da governare ed emergenze da affrontare. Non ha ancora il potere di firma, ma ha già riunito i dirigenti ed il segretario generale per un primo elenco di priorità. Rifiuti, acqua, Gela calcio e subito dopo il bilancio di previsione e riorganizzazione della Ghelas. Sono i primi punti che intende affrontare già da oggi, al suo secondo giorno di lavoro da sindaco. «Il primo atto che firmerò sarà una pulizia straordinaria della città - ha detto il neo sindaco - ho già allertato Ghelas ed Ato rifiuti. L’estate è oramai nel vivo e dobbiamo fare in modo che i cittadini non subiscano i disagi di erbacce, insetti e rifiuti». Poi c’è la questione idrica. Argomento delicato, trattato più volte in campagna elettorale. «Convocherò Caltaqua - prosegue Fasulo - perchè non possiamo permetterci disservizi, soprattutto in questi mesi caldi». Infine il Gela calcio. Oggi l’incontro con il dimissionario presidente. «Incontrerò Tuccio perchè so che ci sono scadenze improrogabili riguardanti l’iscrizione. Ma voglio anche abbozzare il percorso da fare insieme per programmare un futuro sereno alla società. Io mi auguro che rimanga Tuccio a guidarla». Oggi intanto la commissione elettorale centrale conclude il suo lavoro di verifica in municipio. L’organismo coordinato dal presidente del tribunale Alberto Leone ha esaminato la dodicesima delle tredici liste, ovvero la «Democratici per Gela» di Lillo Speziale. Entro domani al massimo sarà completata la verifica della lista Democrazia e socialismo, dove Paolo Cafà e Nicolò Gennuso si contendono uno dei due posti disponibili sul filo di lana, con il secondo favorito sul primo. Rimane il dubbio dell’attribuzione di seggi. La commissione ne assegnerà 17 alle liste di Speziale, 2 al centro destra (Pdl) e 11 alle quattro liste di Fasulo. Il sindaco ha già detto che farà ricorso perchè sostiene che gli spetta il premio di maggioranza. Le deleghe assessoriali saranno assegnate la prossima settimana. Domani intanto si riuniscono i componenti della lista Pdl Sicilia-Pensiero libero, che ha portato quattro consiglieri al Comune. L’idea che il Pd voglia ricompattarsi non è piaciuta al portavoce Nando Maurelli. Domani saranno eletti gli organismi dirigenti e il capogruppo della lista. Analisi del voto anche da parte del Mpa. «L’ottimo risultato raggiunto dalla nostra lista - dice il coordinatore cittadino Ugo Costa - è sotto gli occhi di tutti, 5489 preferenze. L’elezione di Fasulo è frutto di una grande sinergia di forze politiche legate ai partiti che stanno lavorando con il presidente della Regione Raffaele Lombardo, e non solo come frutto di una guerra interna al Pd gelese come volevano farla apparire». Rimane aperta anche la questione della presidenza del Consiglio comunale. Totò Gallo (Pdl Sicilia), Giuseppe Arancio (Democratici per Gela), Pietro Lo Nigro (PSi), Enrico Vella (Pd) sono i papabili.

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mercoledì 16 giugno 2010

Il sindaco Fasulo si è insediato

Ore 19,28. Il sindaco Angelo Fasulo siede per la prima volta nella poltrona più importante del palazzo di città. Ad accompagnare il primo cittadino nella stanza lasciata con anticipo rispetto al suo mandato dall’europarlamentare Rosario Crocetta ed occupata dal commissario Rosolino Greco, è il dottore Guglielmo Lento. L’avvocato del Partito democratico indossa la fascia tricolore. Ha appena finito di parlare ai suoi sostenitori, ma soprattutto ai cittadini, che continuano a festeggiarlo dal verdetto del ballottaggio. Lo ha fatto dall’Aula consiliare. “C’è ancora una quarta tornata elettorale o possiamo metterci a lavoro? – ha detto Fasulo – Ho sudato quest’incarico e adesso voglio dimostrare di meritarmi la fiducia che mi è stata accordata. Speravo di iniziare subito e la possibilità mi è stata data. La cosa più importante è cominciare a lavorare domani (oggi per chi legge) e sono pronto a farlo. Abbiamo delle emergenze che non possono più aspettare. Dobbiamo affrontare l’annoso problema della distribuzione idrica in città. La questione occupazione e, immediatamente, quella relativa al futuro della società calcistica del Gela. La formazione che milita in seconda categoria deve essere regolarmente iscritta”. Una pausa di riflessione, ed il neo sindaco aggiunge altri due punti al suo imminente programma. “Tra le emergenze – sostiene il primo cittadino – ci sono i numerosi interventi di pulizia. Tra questi quello del litorale, considerato che siamo alle porte della stagione balneare. Ma anche la questione igienica in città. Un attenzione al Piano regolatore e alle infrastrutture che vanno garantite e realizzate”. Sembra avere le idee chiare, il neo sindaco, che per il passaggio del testimone ha avuto accanto il suo ex e sostenitore, Crocetta, oltre al commissario straordinario. “Rosolino Greco ha dimostrato – prosegue Fasulo – che anche facendo il commissario si può dare tanto alla popolazione, riuscendo a diventare anche cittadino amico”. Nei prossimi giorni è atteso l’insediamento del consiglio comunale e quello della giunta. “Formalmente abbiamo bisogno ancora di qualche giorno per perfezionale l’atto di insediamento della giunta – conclude Angelo Fasulo – e quello per i consiglieri comunali".

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P.R.G.La delibera è stata già firmata

Non era una promessa fatta in campagna elettorale. Ieri pomeriggio, mentre Fasulo ed i suoi festeggiavano in municipio, alla ripartizione Urbanistica il commissario ad acta regionale adottava formalmente il Piano regolatore generale. La delibera è stata già firmata e registrata, così come annunciato dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e ribadito in questi giorni da Rosario Crocetta (nella foto), che è tornato a fare sentire la sua voce. L'europarlamentare del Partito democratico lo fa come è abituato: facendo scalpore. "Abbiamo detto basta alla speculazione edilizia. Il direttore generale del Comune faceva riunioni di partito - ha detto- Bisogna rivedere tutti gli incarichi dirigenziali. Anche quelli dell'Ato, dove è impossibile che ci sia stato uno in chiaro conflitto di interessi". Poi, Rosario Crocetta, nel comunicare alla città l'approvazione del piano regolatore, ha tirato in ballo Elisa Nuara. Da vice sindaco della mia amministrazione - continua l'ex sindaco - l'avvocato Nuara aveva firmato l'importante strumento di sviluppo della città. In molti l'avevano criticata ingiustamente. Il tempo le ha dato ragione". Nel commentare la vittoria elettorale del candidato Angelo Fasulo, l'europarlamentare aggiunge "Sono stati sconfitti. Ha vinto la novità dei giovani. Con Fasulo si va avanti. Speziale era una sorta di cavallo di troia della cricca. Ci sono cose da chiarire. Lui voleva imporre il suo potere. Io all’inizio non mi sono schierato. L’ho fatto dopo le Primarie, che sono il sale della democrazia. Fasulo non è nato dalla scelta dei potenti".

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Messaggi di congratulazioni

Numerosi messaggi di congratulazioni sono pervenuti al neo sindaco, Angelo Fasulo. Il dirigente del partito democratico di Niscemi, Francesco Di Dio, il presidente del comitato Macchitella, Stefania Pagano e il segretario generale della Cgil, Giovanni Ferro, hanno augurato al primo cittadino di lavorare con la massima serenità per il bene della città. " L’ampio consenso ricevuto -spiega Di Dio- premia sia la sua onestà, coerenza e competenza che la giustezza della sua proposta politica fondata sui partiti e sul contributo della deputazione gelese. Certo del suo impegno e delle sue capacità, auguro allo stesso un proficuo lavoro per uno sviluppo economico e civile all’insegna della legalità per la città di Gela e per il suo comprensorio". Il presidente del comitato, Stefania Pagano, invece invita il sindaco Fasulo, di intervenire per lenire i tanti problemi del quartiere. " I numeri della vittoria -ha detto Pagano- indicano l’assenso che la città ha dato al suo progetto , alla sua personalità mostrata durante la campagna di un uomo pacato , moderato e riflessivo cheè riuscito a trasmettere un amore autentico per la città e i gelesi . E’ indispensabile che lui promuova un reale sviluppo di Gela se non si vuole che essa muoia completamente e con lei, le speranze dei gelesi di potere costruire il loro futuro in questa città". "Ci auguriamo -continua - che lui sappia dimostrare nel breve e nel lungo termine, anche a quel 45 % di elettori che non ha creduto in lui, che il suo programma non erano parole vuote ma una reale voglia di accompagnare questa città a questo sviluppo tanto sognato che Gela ha la possibilità di raggiungere grazie alle sue risorse naturali, artistico-storiche e umane per avere un popolo di gente che ama dal profondo questa città e con menti e professionalità invidiabili". La Cgil Camera del Lavoro augura al sindaco di operare attivamente verso la direzione della programmazione di interventi sia amministrativi che politici al fine di alleviare i problemi sociali ed occupazionali che si sono accumulati in questo periodo di stallo elettorale.

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martedì 15 giugno 2010

Web e politica?

"Internet e le nuove tecnologie digitali non sono ancora totalmente capite nell’ambito della comunicazione politica in Italia. Scarsa è la partecipazione degli iscritti in rete. Pochi i gruppi di ascolto e dialogo, troppa propaganda su strumenti come Facebook e Youtube". Lo ha dichiarato Francesco Pira in un’intervista sul quotidiano Avvenire nell’ambito di un’inchiesta sul rapporto tra web e politica. Il sociologo dell’Università di Udine, sentito come esperto (ogni anno produce il monitoraggio dei siti web politici) ha rilevato che "rispetto agli Stati Uniti e ai Paesi del Nord Europa, l’Italia paga un deficit cul turale. Un esempio? In Francia, i partiti spendo no almeno il 10% del budget sul web. In Italia sia mo lontani da queste cifre. I maggiori movimenti francesi, come i Socialisti di Martine Aubry e l’Unione per un movimento popolare che fa riferi mento al presidente Nicolas Sarkozy, si sono im pegnati con vigore, alle ultime regionali, non solo nelle piazze e in tv, ma anche su internet. In Ger mania il cancelliere Angela Merkel (che è laureata in fisica e quindi ha una naturale predisposizione per le scienze e le tecnologie), conferma ancora Pira, è da sempre interessata alle potenzialità di internet per la comunicazione politica. "Il proble ma dell’Italia – dice ancora Pira– è che internet dai partiti non viene visto come uno strumento che amplifica la relazione con i militanti e i cittadini". Sempre secondo l’esperto: "I partiti e i politici dovreb bero prendere esempio da Obama, che una volta eletto ha potenziato la sua presenza sui social network, proprio per am plificare i contatti con gli elettori e dialogare con loro". Proprio sul caso Obama, Pira ha scritto un libro: "Come dire qualcosa di sinistra", editore Fran co Angeli , nel quale illustra oltre al fenomeno del nuovo presidente Usa, anche le tecniche usate nel la comunicazione politica e l’efficacia di internet nel veicolare nuovi messaggi.

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Fasulo é il sindaco di Gela

Angelo Fasulo è il nuovo sindaco di Gela. Alle 16,50, poco meno di due ore dalla chiusura dei seggi, arriva l’ufficialità. L’avvocato del Partito Democratico, sostenuto anche dall’Mpa e due liste civiche, conferma i voti del primo turno, chiudendo con 17.224 preferenze, ovvero con il 54,16 per cento. La forbice con Lillo Speziale è di oltre otto punti (2644 voti). Sono state 14.580 le preferenze per il presidente regionale dell’Antimafia, ovvero il 45, 84 per cento. “Sono stato fortemente voluto dai miei cittadini – sono state le prime parole di Angelo Fasulo, neo sindaco – ho vinto tre volte negli ultimi tre mesi e questo da un lato mi inorgoglisce e dall’altro mi dà grande responsabilità. Sono pronto a prenderla volentieri. In un primo momento ho anche pensato. Ci saranno altre elezioni? Finalmente è finita. Sono stanco ma gioioso”. I votanti sono stati 32.805 per una percentuale del 50.53. In piazza San Francesco tifo da stadio e cori. Quando, intorno alle 17,30, arriva Angelo Fasulo, spunta lo spumante. Il neo sindaco viene abbracciato dalla folla, inzuppato di spumante e riesce a stento a farsi largo tra la folla. “Governerò insieme a tutta la città. Le priorità sono la gestione idrica pubblica ed il lavoro, il sostegno alle imprese e il rapporto nuovo con l’Eni”. Stasera alle 19 il comizio di ringraziamento, poi tutti a casa ad assistere alla gara della nazionale di calcio. La delusione è invece forte per Lillo Speziale. L’accetta, ma preferisce a caldo non commentare. Lo cercano in tanti, e lui risponde in maniera telegrafica. «Auguri al nuovo sindaco, avrà tanto lavoro da svolgere». I quasi quindicimila voti ottenuti non sono bastati per sovvertire il pronostico. Le liste tiravano, la sua candidatura no. Fasulo ha mantenuto costanza tra il primo turno ed il ballottaggio, andando oltre due punti avanti rispetto alle liste. Negli ultimi giorni gli uomini di Speziale hanno intensificato i contatti con il proprio elettorato. Il miracolo non è però riuscito. Non ha fatto la differenza Antonio Rinciani, che evidentemente non ha saputo portare la fiducia di chi lo aveva premiato al primo turno dopo l’apparentamento con Speziale. Non tutto il movimento lo ha seguito e neanche l’ipotesi della vice sindacatura ha stravolto ogni piano. Resta la magra consolazione di un grande trascinamento delle liste, che portano in Consiglio comunale 17 consiglieri (Fasulo la pensa diversamente). Laconico il commento di Speziale all’invito a commentare il risultato del ballottaggio. «Stasera non esco, devo vedere a casa la partita della nazionale...».

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Spoglio in tempo reale

BALLOTTAGGIO 13-14 GIUGNO
Votanti 31.804
Sezioni 71/71
Fasulo 17.224 voti (54,2%)
Speziale 14.580 voti (45,8%). E questo è il resto.
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domenica 13 giugno 2010

Gela chiamata a scegliere il sindaco

Qualcuno le ha definite le “primarie bis” del Partito Democratico, altri si sforzano di fare capire che il ballottaggio di oggi non è una contesa interna al Pd per l’elezione di un segretario di partito. Si sceglie il sindaco di una delle città più importanti e complesse della Sicilia. Se lo contendono fino all’ultimo voto Angelo Fasulo e Lillo Speziale, che non hanno lesinato sforzi anche finanziari per prendersi la poltrona più ambita lasciata vuota da Rosario Crocetta dopo l’elezione all’Europarlamento. Se gli uomini del centro destra hanno lasciato liberi i loro elettori di scegliere, magari di andare al mare, il movimento di Antonio Rinciani, diviso sul nascere, si è apparentato con Speziale. I l presidente regionale dell’Antimafia si fa forte dei numeri in Consiglio comunale e di una maggioranza schiacciante che gli consentirebbe di governare con assoluta stabilità e serenità. Fasulo ribatte portando sentenze e circolari che attribuiscono i seggi e il premio di maggioranza in maniera diametralmente opposta. E’ stata una campagna elettorale dura, dove lo scontro è stato forte anche sul piano personale. Urne di nuovo aperte da stamani mattina. Si potrà votare domani dalle 8 fino alle 22, e domani, dalle 7 alle 15. Lo scrutinio inizierà subito dopo la chiusura dei seggi. Gela è il comune con il maggior numero di elettori (64.916). Angelo Fasulo, che è sostenuto da 4 liste (Mpa, Pd, e 2 civiche, oltre che da Liberali, i vertici di Italia dei Valori e Alleanza per l’Italia) ha ottenuto 17.257 voti, pari al 39,25 per cento, mentre Lillo Speziale, appoggiato da 5 liste (Udc e 5 civiche), ha totalizzato 15.372 voti, pari al 34,96 per cento. Ad appoggiare Speziale sarà Orazio Antonio Rinciani che al primo turno con una lista civica si era fermato al 9,82 per cento (poco più del 3 per cento come voti di lista). Ha scelto di non appoggiare nessuno invece Tringali (Pdl, La Destra e una civica, 15,97 per cento). Un solo presidente di seggio non è stato confermato dalla Corte d’Appello. I due candidati non si sono fermati un attimo. Al loro fianco galoppini, consiglieri comunali e aspiranti assessori, simpatizzanti e familiari. Sms, feste, comizi, volantinaggi, telefonate. Tutto è lecito pur di non lasciarsi sfuggire la vittoria. Attenzione anche per i rappresentanti di lista. Ogni sezione sarà super vigilata. Ancora una volta seguiremo in diretta lo spoglio a partire dalle 15 sul nostro sito.

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venerdì 11 giugno 2010

Fasulo e Speziale, sfida anche sulle feste

Incontri al petrolchimico, nei quartieri e con i giovani. Stasera i comizi finali e poi feste di piazza in due zone diverse della città. Angelo Fasulo e Lillo Speziale si giocano le ultime carte per convincere gli elettori a votarli. Stasera i comizi finali. Alle 19 conclude Speziale con la presenza del vice presidente della Regione, nonché assessore al Bilancio, Michele Cimino. L’esponente del Pdl Sicilia ne approfitterà per parlare di precariato, tema scottante di queste ultime settimane. Un’ora dopo salirà sul palco Angelo Fasulo e i suoi sostenitori. Alle nove di sera i due rivali chiudono la campagna elettorale con feste popolari. In piazza San Francesco Manuela Villa canta per Fasulo, mentre in villa Garibaldi il cantautore catanese Mario Venuti si esibirà sul palco per Speziale. I due continuano a sfidarsi spesso oltre la normale dialettica politica. Ieri mattina Speziale si è recato dai carabinieri per sporgere denuncia contro ignoti. “C’è un limite a tutto – ha detto il presidente regionale dell’Antimafia – vanno dicendo in giro che sono socio di Caltaqua. Questo è un modo calunnioso di fare politica e per questo sporgo querela”. Dal palco di piazza Umberto era stato l’ex sindaco Rosario Crocetta a parlare di acqua, sostenendo che era stato Speziale a volere come presidente Di Maria all’Ato idrico e Franco Liardo all’Ato rifiuti. I consiglieri comunali sono indaffarati nel tentare di convincere i cittadini a votare l’uno o l’altro candidato. Arrivano telefonate, sms e inviti. Si parla di sondaggi che danno l’uno piuttosto che l’altro avanti. Ognuno usa le armi che può per sostenere le motivazioni per cui votare Speziale o Fasulo è importante per il futuro della città.

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I soldi delle zone franche dove sono finiti?

Le zone franche urbane potrebbero rivelarsi un bluff. Ne è convinto il consigliere provinciale Alfonso Cirrone Cipolla. Gela ha lottato per anni per poter essere inserito tra i 22 comuni beneficiari delle agevolazioni fiscali previste. Il decreto "Milleproroghe" fissa però il tetto massimo di spesa di 50 milioni l'anno per il 2008 ed il 2009. «Somme che però sono ben lontane dal coprire l'interno periodo delle no tax area di 14 anni - dice Cirrone Cipolla - Le zone franche urbane, sul modello francese, sono nate per dare agevolazioni fiscali e contributive a quelle micro e piccole imprese che decidono di investire con la creazione di attività economiche e occupazionali, in quartieri svantaggiati». Sono state previste dalla finanziaria 2008 e rappresentano una significativa risposta al disagio socio-economico delle aree a maggior tasso di disoccupazione, appunto Gela e una grande opportunità di sviluppo del territorio, capace di portare economia e nuovi posti di lavoro. A fronte di una prospettata dotazione finanziaria di 500 milioni di euro accolta positivamente dalla Commissione europea con la decisione n. 8126 del 28 ottobre 2009, il Governo nazionale ha deciso diversamente, effettuando un ulteriore saccheggio nei confronti del mezzogiorno e nelle aree deboli del nostro Paese, ciò non incoraggia certamente gli imprenditori, che chiedono certezze e soprattutto, che ci sia la copertura finanziaria nel lungo periodo per i benefici fiscali e previdenziali previsti nell'ambito delle zone franche urbane. Da qui l'intento, con questa mozione-conclude Cirrone Cipolla- di chiedere alla Regione di intervenire finanziariamente integrando le risorse finanziarie da destinare alle zone franche urbane utilizzando i fondi Fas, al fine di permettere alla zona franca di Gela di entrare a regime consentendo agli imprenditori di usufruire delle agevolazioni fiscali previste dalla normativa. Per le tre zone franche siciliane mancano all'appello qualcosa come 60 milioni di euro, di cui circa 24 servono da subito per i primi cinque anni della no tax area, il periodo dove si concentreranno i maggiori benefici fiscali.

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Possibili ribaltoni in consiglio comunale

La prima commissione elettorale centrale completerà entro sabato la verifica dei voti. E iniziano le prime sorprese. L’organismo presieduto da Alberto Leone, presidente del tribunale, ha completato l’esame di sette liste. Quelle che non hanno raggiunto il 5 per cento, non superando lo sbarramento (Io Amo Gela, La Destra-Alleanza siciliana, Gela Democratica Fasulo sindaco, Gela Evviva) e altre tre. Nessuna discordanza per il Popolo delle Libertà, anche perchè il divario tra Gaetano Trainito (544 voti), Giovanni Cravana (450) e la prima dei non eletti, Angela Galioto, è incolmabile, visto che il legale si è fermato a 262 voti. Sorprese nel Pd. Oltre a Enrico Vella, Giacomo Gulizzi e Giuseppe Fava, è eletto Carmelo Casano, che però finisce con gli stessi voti di Giuseppe Ventura, consigliere uscente. Entrambi sono a 409 voti, ma visto che nella lista Casano era segnato per primo, verrà proclamato consigliere. Ventura sostiene però che ci sono 18 voti non assegnati contestati in due sezioni. Questo aspetto non compete però alla commissione elettorale centrale. Anche nel Movimento per l’Autonomia ci sono state variazioni. Rispetto a quanto comunicato il giorno dello spoglio al Ced del Comune, i verbali hanno dato indicazioni diverse. Riguarda il quarto e quinto classificato in liste, ovvero Ugo Costa e Crocifisso Napolitano, inizialmente diviso da un voto ed oggi diventano 4. Per entrare in Consiglio Napolitano deve sperare che vinca Fasulo, con Ferracane che diventerà assessore e la lista che di conseguenza scorrerà. Ieri la commissione ha iniziato l’esame della lista Donegani uniti-Fasulo sindaco. Da oggi si comincia con le liste di Speziale. Le indiscrezioni dicono che nella lista Democrazia e Socialismo c’è stato il ribaltone tra il secondo, Paolo Cafà, ed il terzo, Nicolò Gennuso, con quest’ultimo che sarebbe avanti di dieci voti. La corte d’Appello ha intanto riconfermato 70 dei 71 presidenti di seggio. Uno di loro, quello che ha consegnato i plichi alle undici del mattino di martedì, è stato sostituito. Intanto continua la querelle sull’attribuzione dei seggi. Le due correnti di pensiero potrebbero essere chiarite da una circolare dell’assessore regionale agliEnti locali Caterina Chinnici.

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"A Gela non appoggeremo nessuno"

«In coerenza con la linea politica nazionale e regionale ribadiamo la posizione di Italia dei Valori che non intende appoggiare candidati sostenuti da forze politiche espressione del governo Berlusconi e del governo Lombardo. Non siamo stati presenti nella prima tornata, non lo saremo nemmeno per quanto concerne il ballottaggio nella città di Gela. Gli elettori devono essere lasciati liberi di scegliere. Pertanto non autorizziamo l'utilizzo del nostro simbolo, ci dissociamo da qualsiasi decisione locale, tesa al sostegno di uno dei due candidati, che deve essere considerata prettamente a titolo personale». Lo dicono in una nota congiunta il senatore Fabio Giambrone, commissario regionale siciliano del partito, Ignazio Messina, responsabile nazionale Enti locali Idv, e Salvatore Messana, responsabile regionale Enti locali Idv in merito alla paventata decisione dei dirigenti locali del partito di sostenere il candidato Fasulo.

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giovedì 10 giugno 2010

Polemiche all'interno del Pdl Tringali replica alle accuse di Greco

Il coordinatore cittadino del Pdl, Salvo Tringali, domenica diserterà le urne. “Non voterò per i due candidati a sindaco al ballottaggio – precisa il nefrologo – Sono anche amareggiato delle esternazioni dell’avvocato Lucio Greco” il quale ha invitato l’onorevole Alessandro Pagano di “lasciare ad altri la responsabilità di dirigere il partito in città”. “Siamo di fronte ad un attacco che si commenta da sé – sottolinea Tringali - che offende l’onorabilità di Pagano, ma anche di un gruppo a lui vicino e di un partito che ha sempre lavorato per il bene comune. Valuterò se ci sono gli estremi della diffamazione e mi comporterò di conseguenza”. “Ogni elezione, si sa – conclude il coordinatore cittadino del Pdl - lascia sempre strascichi, polemiche e considerazioni che la persona saggia riesce a metabolizzare e guardare al futuro con senso critico, ma costruttivo, senza insulti e soprattutto riconoscendo la gerarchia di partito”.

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mercoledì 9 giugno 2010

Gela, Intesa civica deluso da Rinciani "Non ha volato alto come diceva"

Incontri con gli imprenditori, poi con le comunità evangeliche. E da ieri si ricomincia con i quartieri. I due candidati a sindaco, Angelo Fasulo e Lillo Speziale, intensificano gli incontri per cercare il consenso che domenica riporterà alle urne i gelesi. Ieri intanto il movimento “Intesa civica” ha espresso il dissenso per la decisione di Antonio Rinciani di allearsi con Speziale. In una conferenza stampa sono state prese le distanze dal pediatra. “Giovedì sera – ha detto Alfonso Peritore – avevamo detto di no all’apparentamento con Speziale. Il giorno dopo abbiamo scoperto che invece l’intesa era stata sancita. Non abbiamo voglia di seguire logiche politiche, ma che la gente venga con noi”. Salvino Legname, candidato con il movimento “Gela eVviva” è andato oltre. “Non ci interessano poltrone e potere – ha detto – crediamo nei valori della coerenza. Ho sentito in questi giorni tante bugie e falsità. Dove sono i progetti per i giovani? Noi andremo per la nostra strada. Saremo attenti e faremo da pungolo”. “Non avremo contatti con Rinciani – ha continuato – non ha mantenuto quella linearità che ci aspettavamo”. Emanuele Ferrara era uno degli assessori designati nella squadra di Rinciani. “Credevamo in questo progetto e mi sono speso molto. La gente ci diceva: non promettete nulla. Girando abbiamo trovato una ostilità ptofonda nei confronti di Speziale”. Infine il professore Aldo Scibona. “Questa scelta ci ha lasciati sorpresi. Lo slogan mi piaceva: diceva vota in alto. Era una scelta di qualità morale. Ha però deciso di scendere molto in basso”. Gela provincia ha detto che non si schiererà con nessuno, benché Rinciani fosse tra i promotori del comitato.

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Pagano lasci dirigere il partito ad altri Lucio Greco attacca i vertici del Pdl

“L’onorevole Alessandro Pagano lasci ad altri la responsabilità di dirigere il partito in città. La bruciante sconfitta subita dal Pdl nelle recenti elezioni comunali gli ha fatto perdere quella lucidità necessaria per una seria analisi del voto”. A parlare è l’ex consigliere comunale del Pdl, Lucio Greco, che si sente tradito dalle scelte dell’onorevole di Sancataldo “responsabile di scelte palesemente errate e perdenti”.“Non sono stato io che ho rifiutato di candidarmi – ricorda l’avvocato Greco – Pagano mi aveva offerto un improbabile posto di assessore, paragonabile alla scena di un noto film di Totò che cercava di vendere la fontana di Trevi. Il partito è casa sua e giustamente prima di entrare bisogna bussare. Ha fatto eleggere all’Ars suo cognato e da forestiero ha candidato a sindaco di Gela un altro forestiero, suo amico e non solo, con nessun legame con i drammi, le emergenze, i disagi e la storia della città. Ho capito di essermi trovato di fronte ad un piccolo irresponsabile che predilige il gioco delle tre carte, con cui pur di garantirsi la poltrona, si diverte sui drammi della nostra città, ma anche di Niscemi, Mazzarino e Butera. Io da questa esperienza ne esco accresciuto”.

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lunedì 7 giugno 2010

Fasulo e Speziale, uno scontro infinito

Si delineano alleanze e strategie per il turno di ballottaggio che porterà alla proclamazione del nuovo sindaco. Alle 14 di ieri i due candidati hanno completato l’elenco dei sei assessori che formeranno le rispettive giunte in caso di elezione. Nessuna sorpresa per Lillo Speziale, che venerdì sera aveva raggiunto l’intesa con Antonio Rinciani, leader del movimento «Gela èVviva». Era il sesto tassello. Angelo Fasulo invece presenta un medico, la dottoressa Maria Palumbo, e un avvocato, Giuseppe D’Aleo, in quota Mpa. Le due squadre sono dunque fatte. Con Angelo Fasulo ci sono Pietro Lo Nigro (socialisti), Orazio Rinelli (Italia dei Valori), Antonio Sammito (Liberali), Fortunato Ferracane (Mpa, designato vice sindaco), Giuseppe D’Aleo (Mpa), Maria Palumbo (Pd). Se verrà eletto prima di sei mesi non potranno essere sostituiti. Con Lillo Speziale invece Antonio Rinciani (sarà vice sindaco), Giuseppe Di Dio (Liberi e Gelesi), Paolo Cafà (DeS), Davide Giordano (Pensiero Libero), Salvatore Psaila (Sicilia-Pensiero Libero), Enzo Cirignotta (Udc). Sulle alleanze Fasulo e Speziale continuano a pizzicarsi. «Rinciani vice sindaco di Speziale - dice Fasulo - non mi sorprende. Mi risulta però che parte del suo movimento non intende sostenerlo. Dice che con me non c’erano riferimenti? Ma se era lui e i suoi uomini che per avere garanzie volevano parlare con i deputati, prima con Donegani, poi con Federico. Rinciani dovrebbe decidersi. E non voglio neanche approfondire ciò che i suoi uomini continuavano a chiedere alla Provincia... Io so solo che riscontro tanto entusiasmo con la gente che mi incontra. La smettano di dire bugie».

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domenica 6 giugno 2010

Rinciani vice sindaco se vince Speziale "Ha sposato il mio programma"

Antonio Rinciani si apparenta con Lillo Speziale. Una decisione maturata ieri sera, dove aver incontrato entrambi i candidati a sindaco. Sono state ore di riflessione per il leader del neo movimento «Gela èVviva», rivelazione delle recenti elezioni amministrative. Il pediatra Rinciani li ha voluti incontrare entrambi. Ha iniziato con Fasulo. «Il suo quadro di riferimento lo vedo nebuloso» - ha riferito Rinciani, riferendosi all'avvocato del Partito democratico. È stato più convincente in serata Speziale. «Di certo non mi sarei apparentato con nessuno, se non ci fosse stato il vincolo dello sbarramento alle elezioni - ammette il leader del movimento Gela E'vviva - Nel decidere, comunque, non sono disposto a rinunciare a niente del mio programma. Se oggi sono corteggiato è perché rappresento qualcosa». La decisione, di sostenere al ballottaggio uno dei due candidati che si contenderanno la poltrona più ambita di palazzo di città: quella di sindaco, sarà ufficializzata stamani in una conferenza stampa congiunta presso il comitato elettorale di Rinciani in vico Campochiaro. Sul tavolo delle trattative del popolo di "Gela E'vviva" rimangono i punti salienti di un programma che annovera tra le sue priorità l'istituzione di un istituto di ricovero e cura con carattere scientifico per malattie da industrializzazione. Ma anche l'eco-sostenibilità della città ed una maggiore vivibilità del centro storico con la sua chiusura al traffico. Un occhio di riguardo per i disabili che restano soli con la realizzazione di una casa famiglia. «Sono progetti che sponsorizzo da molto tempo - dice Rinciani - Dovevano essere portati avanti da Crocetta. Un po’ di titubanza rimane anche adesso. Molta gente mi ha votato proprio per questi valori, offrendomi una garanzia politica di rappresentanza. Per attuarli potrebbe essere utile un assessorato o una delega speciale immediatamente dopo l'insediamento del primo cittadino. Comunque, siamo disposti a lasciare se entro due anni non riuscissimo a realizzare i nostri progetti. Nessun attaccamento alla poltrona, come del resto avevo fatto con sindaco Franco Gallo, quando militavo con lo Sdi».

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Elezioni, Pagano attacca Mpa e Udc "Con i loro voti avremmo vinto noi "

Alessandro Pagano analizza la sconfitta del centro destra. Attacca Mpa e Udc e ammette le proprie colpe. "Gli attacchi ricevuti in questi ultimi giorni da parte di ex militanti del PDL, alimentato da alcuni avversari più o meno vicini all’area politica del PDL, - dice Pagano - mi portano ad anticipare alcune valutazioni che invece avrei preferito fare dopo il ballottaggio del 13 e 14 giugno. Nel 2007 anno delle ultime amministrative a Gela, la sinistra nelle varie denominazioni ufficiali dei partiti tradizionali che la sostenevano e nelle varie composizioni civiche, anche esse appartenente all’aria di sinistra riuscì a prendere il 59,46% dei consensi. A questo risultato si sommarono i voti che prese Crocetta in più quale candidato sindaco. Tre anni dopo nel 2010 la sinistra rappresentata dal PD, dalla lista di Donegani, dalla lista Gela Democratica (in quota Fasulo) e da Dem. Gela e dai DeS (in quota Speziale) ha preso 19.674 voti complessivi, per un totale del 45,86%. Ora è più che evidente il calo di 15 punti percentuali che la sinistra ha subito a causa della loro guerra infinita. Se quindi due rappresentanti della sinistra sono arrivati al ballottaggio, ciò non è dovuto al loro strapotere elettorale, ma solo perché i partiti che si definiscono moderati, UDC, gruppo dissidente dell’MPA e Pensiero Libero da una parte ed MPA dall’altra, hanno aggiunto i loro voti ai partiti di sinistra fungendo da stampella nei confronti di chi ha governato male, anzi malissimo e aiutando la sinistra a vincere facendoli arrivare al ballottaggio. Il centro destra quindi è rimasto coerente con se stesso e con la sua storia, e se ha perso le elezioni lo si deve soprattutto a quei presunti alleati che anziché credere ad un progetto politico, che avrebbe visto il Governo Nazionale schierato in prima fila per Gela, hanno preferito avere qualche piccola soddisfazione personale rispetto ad un progetto politico innovativo e ricco di soddisfazioni. Non ci sono dubbi infatti che tra sette giorni uno di questi due gruppi si troverà senza niente in mano avendo perso le elezioni. A costoro noi facciamo una riflessione: quegli stessi voti confluiti nell’ambito del centro destra avrebbero dato credibilità al progetto e consensi a fiumi. Ciò è dimostrabile non solo sommando le percentuali di voto, ma la stessa logica porta a pensare che il cittadino gelese si sarebbe sentito incoraggiato da cotanta forza elettorale. Tringali non esce sconfitto da queste elezioni, visto che prende 4 punti percentuali in più delle proprie liste, però rimane il rammarico dell’occasione perduta. Ma questo rammarico, sono certo, lo avranno ancora di più tra qualche settimana coloro che hanno puntato sul cavallo sbagliato e che si ritroveranno senza nulla in mano. Per quanto ci riguarda una brevissima risposta va data anche agli ex dirigenti di partito oggi accaniti detrattori. Premetto che questa è l’ultima risposta che darò loro, e se lo faccio e solo perché la città di Gela merita di essere informata. Nessuno può avanzare pretese dopo che ha rifiutato di candidarsi consigliere comunale e dopo aver rifiutato il posto di Assessore. Ancora, i partiti della nostra coalizione, sono stati chiari nel non volere candidare a sindaco una persona che aveva lavorato non per il partito ma solo per se stesso. Noi siamo abituati alle vittorie e alle sconfitte ed entrambe le trattiamo come si trattano gli impostori, non ci montiamo la testa quando vinciamo, non ci deprimiamo quando perdiamo. Sappiamo solo che noi ci saremo ancora nei prossimi anni e ci saremo con i tanti che ci sono stati vicini, che sono umili e che soprattutto sono coerenti. Il nostro partito non è come la porta girevole di un albergo, dove si entra e si esce secondo i propri comodi, la nostra storia lo dimostra e non abbiamo bisogno più di ricordarlo. In qualunque caso mai più saranno con noi coloro che a maggior ragione parlano di “Capibastone che hanno imparato la lezione“. Con questi personaggi che hanno questo linguaggio e questa mentalità il PDL non ha nulla a che spartire.

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