martedì 1 giugno 2010

Sarà ballottaggio tra Fasulo e Speziale per la sindacatura


Si ripetono le Primarie. La carica di sindaco è una corsa tutta interna al Pd. Quello ufficiale, rappresentato da Angelo Fasulo e appoggiato da quattro liste, e quello di Lillo Speziale, sostenuto da cinque liste che hanno fatto il pieno di voti. L’analisi del voto a Gela fa emergere tanti aspetti. La sorpresa Rinciani, che supera il 10 per cento ma non lo sbarramento della lista del 5 per cento. L’altissimo astensionismo, con oltre 20 mila cittadini (una intera città) che non sono andati a votare. La clamorosa e per certi versi aspettata sconfitta del Pdl, che ha probabilmente molte colpe nell’aver ri-consegnato la città al centro sinistra dopo la sindacatura Crocetta. Nei comitati elettorali gli umori sono diversi. Gongolano i fan di Fasulo e Speziale, fanno festa in quello di Rinciani, c’è aria mesta in via Rossini, roccaforte del Pdl. Fasulo è contento. “Siamo primi pur avendo concorso con due liste escluse – dice ricordando la bocciatura di Idv e della Federazione di centro – è un risultato che ci incoraggia e che conferma che la nostra coesione è stata premiata”. Gli fa eco Miguel Donegani. “Il dato di Angelo Fasulo è straordinario. La gente comincia a stancarsi delle liti interne. Bastava accettare le regole democratiche e avremmo evitato questa disaffezione. Le persone iniziano a dare segnali di sofferenza e hanno premiato Rinciani. E’ un voto di fiducia, non di protesta. Anche quello di Tringali non la ritengo una sconfitta. Loro hanno fatto una scelta di coerenza. Fasulo prende più voti delle liste”. Speziale non le manda a dire. “Ho lottato contro chi non voleva la mia candidatura ed essere arrivati al ballottaggio in questo modo è già un risultato eccezionale – ha detto – Da me non c’erano i Lumia, i Crocetta, i Donegani a sostenermi. La vera novità di questa elezione è il risultato di Rinciani e a noi sta bene così il risultato. Si sono creati due blocchi e al ballottaggio vinceremo noi”. Deluso il centro destra. Anche Raimondo Torregrossa e Alessandro Pagano hanno sostenuto fino alla fine Tringali. “Perché si è perso? – dice Torregrossa – avevamo davanti un grosso sistema di potere. Noi siamo l’unico centro destra esistente a Gela”. Più diretto Giovanni Scaglione. “Speravamo nel voto disgiunto – dice l’ex sindaco – in tutta Italia c’è l’alternanza, solo da noi non accade. Questo non porterà alcun sviluppo alla città. Le colpe di questa sconfitta? Non lo so. Lavoriamo alla provincia con alleati che a Gela sono schierati con la sinistra. Forse il Pd con le Primarie ha dato una marcia in più. I nostri elettori si possono ritenere liberi per il ballottaggio. Non ci schiereremo con nessuno”. Pacche sulle spalle e sorrisi nel centro di raccolta di vico Campochiaro, dove si sono raccolti i sostenitori di Antonio Rinciani. Ha già ricevuto i primi corteggiamenti sotto forma di complimenti sia da Fasulo che Speziale. “Troppo facile farlo adesso – dice – I perdenti sono loro. Il nostro è stato un voto libero, slegato da condizionamenti. Grazie a questi 25 coraggiosi. Abbiamo sfidato con una scialuppa il mare forza 10. Con chi ci schiereremo? Potremmo anche decidere di non farlo. La decisione deve essere condivisa da tutti noi. Al primo posto c’è il nostro progetto".

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