martedì 15 giugno 2010

Fasulo é il sindaco di Gela

Angelo Fasulo è il nuovo sindaco di Gela. Alle 16,50, poco meno di due ore dalla chiusura dei seggi, arriva l’ufficialità. L’avvocato del Partito Democratico, sostenuto anche dall’Mpa e due liste civiche, conferma i voti del primo turno, chiudendo con 17.224 preferenze, ovvero con il 54,16 per cento. La forbice con Lillo Speziale è di oltre otto punti (2644 voti). Sono state 14.580 le preferenze per il presidente regionale dell’Antimafia, ovvero il 45, 84 per cento. “Sono stato fortemente voluto dai miei cittadini – sono state le prime parole di Angelo Fasulo, neo sindaco – ho vinto tre volte negli ultimi tre mesi e questo da un lato mi inorgoglisce e dall’altro mi dà grande responsabilità. Sono pronto a prenderla volentieri. In un primo momento ho anche pensato. Ci saranno altre elezioni? Finalmente è finita. Sono stanco ma gioioso”. I votanti sono stati 32.805 per una percentuale del 50.53. In piazza San Francesco tifo da stadio e cori. Quando, intorno alle 17,30, arriva Angelo Fasulo, spunta lo spumante. Il neo sindaco viene abbracciato dalla folla, inzuppato di spumante e riesce a stento a farsi largo tra la folla. “Governerò insieme a tutta la città. Le priorità sono la gestione idrica pubblica ed il lavoro, il sostegno alle imprese e il rapporto nuovo con l’Eni”. Stasera alle 19 il comizio di ringraziamento, poi tutti a casa ad assistere alla gara della nazionale di calcio. La delusione è invece forte per Lillo Speziale. L’accetta, ma preferisce a caldo non commentare. Lo cercano in tanti, e lui risponde in maniera telegrafica. «Auguri al nuovo sindaco, avrà tanto lavoro da svolgere». I quasi quindicimila voti ottenuti non sono bastati per sovvertire il pronostico. Le liste tiravano, la sua candidatura no. Fasulo ha mantenuto costanza tra il primo turno ed il ballottaggio, andando oltre due punti avanti rispetto alle liste. Negli ultimi giorni gli uomini di Speziale hanno intensificato i contatti con il proprio elettorato. Il miracolo non è però riuscito. Non ha fatto la differenza Antonio Rinciani, che evidentemente non ha saputo portare la fiducia di chi lo aveva premiato al primo turno dopo l’apparentamento con Speziale. Non tutto il movimento lo ha seguito e neanche l’ipotesi della vice sindacatura ha stravolto ogni piano. Resta la magra consolazione di un grande trascinamento delle liste, che portano in Consiglio comunale 17 consiglieri (Fasulo la pensa diversamente). Laconico il commento di Speziale all’invito a commentare il risultato del ballottaggio. «Stasera non esco, devo vedere a casa la partita della nazionale...».

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