domenica 6 giugno 2010

Rinciani vice sindaco se vince Speziale "Ha sposato il mio programma"

Antonio Rinciani si apparenta con Lillo Speziale. Una decisione maturata ieri sera, dove aver incontrato entrambi i candidati a sindaco. Sono state ore di riflessione per il leader del neo movimento «Gela èVviva», rivelazione delle recenti elezioni amministrative. Il pediatra Rinciani li ha voluti incontrare entrambi. Ha iniziato con Fasulo. «Il suo quadro di riferimento lo vedo nebuloso» - ha riferito Rinciani, riferendosi all'avvocato del Partito democratico. È stato più convincente in serata Speziale. «Di certo non mi sarei apparentato con nessuno, se non ci fosse stato il vincolo dello sbarramento alle elezioni - ammette il leader del movimento Gela E'vviva - Nel decidere, comunque, non sono disposto a rinunciare a niente del mio programma. Se oggi sono corteggiato è perché rappresento qualcosa». La decisione, di sostenere al ballottaggio uno dei due candidati che si contenderanno la poltrona più ambita di palazzo di città: quella di sindaco, sarà ufficializzata stamani in una conferenza stampa congiunta presso il comitato elettorale di Rinciani in vico Campochiaro. Sul tavolo delle trattative del popolo di "Gela E'vviva" rimangono i punti salienti di un programma che annovera tra le sue priorità l'istituzione di un istituto di ricovero e cura con carattere scientifico per malattie da industrializzazione. Ma anche l'eco-sostenibilità della città ed una maggiore vivibilità del centro storico con la sua chiusura al traffico. Un occhio di riguardo per i disabili che restano soli con la realizzazione di una casa famiglia. «Sono progetti che sponsorizzo da molto tempo - dice Rinciani - Dovevano essere portati avanti da Crocetta. Un po’ di titubanza rimane anche adesso. Molta gente mi ha votato proprio per questi valori, offrendomi una garanzia politica di rappresentanza. Per attuarli potrebbe essere utile un assessorato o una delega speciale immediatamente dopo l'insediamento del primo cittadino. Comunque, siamo disposti a lasciare se entro due anni non riuscissimo a realizzare i nostri progetti. Nessun attaccamento alla poltrona, come del resto avevo fatto con sindaco Franco Gallo, quando militavo con lo Sdi».

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